Avere un destino, quale che sia, ma uno. Vivere una sola vita, la propria. Che guaio. Tuttavia, esattamente a quarant’anni, l’anno della maturità, mi sembrò di capire all’improvviso (si capisce sempre all’improvviso) che il primo peccato, il peccato maggiore, o quello da cui nascono gli altri, è il desiderio, è il tentativo di vivere più di una vita, è diventare una specie di turista della vita, uno che non è veramente niente, che non si identifica con niente.
Alfonso Berardinelli